Archeologia

ANNO 2018-2109

« L’archeologia dell’edilizia storica in provincia di Bergamo.
Ricerche per la Valorizzazione e la programmazione urbanistica »

Rovetta

2018-2109

Nel borgo di Rovetta si sono conservati pochi edifici di epoca bassomedievale: questo non consente di ricostruire lo sviluppo organico del paese, poiché le evidenze conservate sono fortemente rimaneggiate; la distribuzione paratattica dell’insediamento si riscontra, invece, nelle mappature ottocentesche (vedi infra) in cui si nota un’organizzazione serrata dell’abitato in piccoli lotti giustapposti, che trova un corrispettivo nella distribuzione agraria del territorio.

Tra le evidenze antiche rilevate, tuttavia, si riconoscono delle tipologie costruttive standardizzate, costituite da abitazioni su due livelli con un portico ligneo o in pietra locale al pian terreno e un loggiato superiore in legno: il fronte principale è generalmente rivolto a meridione per giovare dell’esposizione al sole e per l’essicamento delle derrate agricole. Questi nuclei abitativi, infatti, avevano destinazione rurale, in cui il luogo di residenza era anche quello di stoccaggio del prodotto agricolo.

Dalla fine del XV e per tutto il XVI secolo vengono realizzati i palazzi signorili (Palazzo Marinoni, Tosi e le modifiche a Palazzo Fantoni) che appartenevano alle antiche famiglie possidenti nel borgo; anche questi complessi seguivano un modello costruttivo comune, con il fronte d’accesso a sud e alle spalle lo spazio a brolo delimitato da un muro di cinta con ampi portali archivoltati di accesso alle residenze padronali.

Tra i pochi accessi antichi conservati, infatti, si nota la prevalenza dell’impiego dei coronamenti a tutto sesto per gli accessi minori e ad archivolto ribassato o architravato per gli accessi carrai: tutti gli elementi erano realizzati con pietra locale (calcare e travertino) anche per i coronamenti minori architravati. Le pietre impiegate sono sempre velocemente sbozzate o semplicemente spaccate.

Le murature antiche a vista sono anch’esse sempre in pietra, con materiale di pezzatura eterogenea impiegato in maniera non sempre ordinata: l’assenza di corsi ben orizzontati necessita l’impiego di abbondante malta cementizia, frammista a limo. I paramenti non conservano finiture di superficie accurate, se non delle lisciature omogenee a nascondere il diverso materiale impiegato: gli edifici rurali sono quindi il prodotto di muratori locali non specializzati che operano senza un sapere tecnico alla base, ma applicando le regole basilari della statica e adoperando materiali reperti localmente, senza lavorazioni specifiche.

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