LA CHIESA ED IL CONVENTO DI
santa caterina di tremozia
TOUR VIRTUALE 360
Con poche e semplicissime mosse si possono visitare esternamente e internamente le nostre chiese! Immagini panoramiche di © Pietro Madaschi
INTERNO SANTA CATERINA DI TREMOZIA
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La chiesa ed il convento di Santa Caterina di Tremozia
Chiesa e convento si trovano in Almenno San Bartolomeo, in via Castello Rescanzi, poco distante dalla chiesa parrocchiale. All’esterno non sono distinguibili perché si presentano come una casa racchiusa tra le altre abitazioni. Unico elemento particolare è una porta con tre gradini, con architrave poggiante su due mensole e con soprastante lunetta. L’ex convento è una piccola porzione di fabbricato attiguo alla chiesa.
Foto realizzate da Marco Mazzoleni
Nel 1512 tre giovani del paese, Maria Gavazzeni, Cristina Manglini e Angelina Gavazzeni, decisero di rinunciare ai loro beni per dedicarsi ad una vita di preghiera e di penitenza; a loro si unirono altre giovani. La pestilenza del 1513 provocò la morte di Angelina, ma diede una spinta verso la nascita del convento: Maria e Cristina abbracciarono la regola benedettina con i nomi di suor Caterina e suor Monica. Il padre di suor Caterina donò l’edificio per la vita in comune; qui nel 1515 fu ricavata anche una chiesina. La vita del convento fu piuttosto turbolenta e durò poco più di quarant’anni. Nel 1555 il convento fu abbandonato definitivamente.
L’interno della chiesa è costituito da un vano rettangolare: nella parete di fondo si apre un arco che immette in un piccolo presbiterio. Le pareti sono in gran parte ricoperte di affreschi; il pavimento è in mattonelle quadrate; il tetto con travi in legno e il soffitto in formelle di cotto senza decorazioni.
Gli affreschi sono una sorpresa: sono molti, di buon livello qualitativo, di epoche e autori diversi. I più importanti si trovano sopra l’arco del presbiterio: la Crocifissione tra la Deposizione dalla croce e le Mistiche nozze di S. Caterina; sulla parete destra: il racconto della vita di S. Caterina d’Alessandria in sei scene e le immagini mutili di S. Monica e S. Nicola; in alto affreschi sovrapposti di S. Francesco d’Assisi.
Eccetto quello di S. Francesco, gli affreschi risalgono ai primi tempi del convento. Pur essendo coevi, non sono del medesimo autore: la Crocifissione e la Deposizione sono di un bravo pittore anonimo.
Il piccolo presbiterio è una parte aggiunta alla chiesa dopo il 1617, quando essa divenne sede della Confraternita dei Disciplini. La sua storia fu strettamente legata a questa congregazione: agli inizi dell’Ottocento fu abbandonata e cadde nell’oblio. Nel 2010 è stata sottoposta a un importante restauro conservativo che ha rimesso in luce l’originale struttura e il prezioso ciclo di affreschi.
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