Antico Lemine
L’iniziativa principale messa in atto annualmente per la valorizzazione dei beni immobili oggetto dell’azione della Fondazione Lemine è Antico Lemine, il tradizionale festival del Medioevo e del Rinascimento rurale almennese che intende valorizzare lo straordinario patrimonio naturalistico, storico, artistico e architettonico del territorio.
Dal 2008, nel periodo maggio/ottobre viene proposto un ricco calendario di iniziative tra arte e cultura, natura, sport e prodotti locali, che vanno a porsi come prezioso sostegno all’apertura delle chiese del Parco del Romanico, da luglio 2015 aperte sei giorni su sette: dalle passeggiate guidate alla scoperta di paesaggio e monumenti alle conferenze culturali; dalla Summer School «Leggere il Romanico» al grande teatro; e poi esposizioni artigianali, mercato agricolo, mostre e concerti rivolti al pubblico di ogni età e provenienza. Il festival, che propone una quarantina di eventi capaci di convogliare sul territorio mediamente 10.000 persone, di provenienza regionale, è giunto nel 2017 alla sua decima edizione.
L’edizione del 2013 è stata realizzata all’interno del contenitore «Sistema Culturale Lemine», progetto triennale sostenuto da Fondazione Cariplo e avente per capofila il Comune di Almenno San Bartolomeo; l’evento di spicco è stato la Notte in Lemine (31 agosto), rievocazione tra storia e leggenda intorno alle chiese di San Giorgio e San Tomè, rese ancor più misteriose e affascinanti dallo scenario notturno.
Nel 2014 il festival, conclusosi il progetto Sistema Culturale Lemine, ha potuto contare sul sostegno della Camera di Commercio di Bergamo e ha visto la nascita del «Mercato Agricolo e non solo» presso il viale di San Tomè, appuntamento mensile divenuto da allora meta di numerosi turisti e visitatori.
Nel 2015 il festival, ribattezzato per l’occasione LeminExpo, ha ospitato presso la Corte di San Tomè la prima edizione della Summer School «Leggere il Romanico», realizzata in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano, che da allora è divenuta partner della Fondazione (lo scorso mese di novembre è stato attivato presso la struttura di Almenno un laboratorio di Archeologia).
Il 2016 è stato un anno particolarmente significativo: il lavoro di valorizzazione svolto negli ultimi anni ha fruttato il conferimento della prestigiosa Bandiera Arancione del Touring Club al Comune di Almenno San Bartolomeo, grazie soprattutto alla presenza della Rotonda di San Tomè (2016), e la proclamazione del Convento di San Nicola in Almenno San Salvatore a Luogo del Cuore FAI (2017).
Questo duplice riconoscimento ha comportato delle ricadute di rilevanza nazionale sul territorio: l’incoming di provenienza nazionale e internazionale ha conosciuto – e sta conoscendo – un sensibile incremento (a titolo esemplificativo ma non esaustivo: gruppi rotariani provenienti da Alba e dal Regno Unito stanno pianificando per la primavera 2018 percorsi turistici che prendono le mosse dal Parco del Romanico degli Almenno); gli organi di stampa (in particolar modo la RAI) stanno promuovendo il territorio grazie a reportage dedicati al Convento di San Nicola inseriti all’interno di programmi televisivi di grande impatto (Geo su Rai3; Save the date su Rai5); la Conferenza Episcopale Italiana ha indicato nel Parco del Romanico degli Almenno uno dei percorsi più significativi a livello nazionale su cui declinare il progetto dei Parchi Culturali Ecclesiali.
Il criterio che ispira l’azione di valorizzazione della Fondazione consiste nel dare nuova linfa a risorse già presenti sul territorio, creando così un circolo virtuoso in grado di generare lavoro e ricchezza intorno ai monumenti gestiti. È proprio in questo modo che, nel 2015, ha preso avvio il progetto «Chiese aperte», connotato da una forte valenza sociale e culturale: grazie alla collaborazione tra gli assessorati ai Servizi Sociali delle Amministrazioni degli Almenno, le due Parrocchie e la Caritas Diocesana Bergamasca è stato possibile affidare le mansioni di custodia e accoglienza delle chiese monumentali locali a due persone disoccupate, ottenendo in questo modo il duplice obiettivo di rendere accessibili al pubblico due monumenti fino a quel momento chiusi (San Giorgio e San Nicola) e di offrire un posto di lavoro a due persone fino a quel momento in stato di disoccupazione.
Naturalmente, una volta rese fruibili le chiese, si rende necessario creare attenzione intorno ad esse: per questo motivo il festival Antico Lemine si arricchisce ogni anno di eventi che mirano a espandere sempre più il proprio raggio di azione. Nel 2017 sono state avviate partnership di respiro sovra locale, con l’ampliamento del ciclo di conferenze Quattro sere d’estate nel segno del Romanico a tematiche dedicate al Romanico lombardo, sardo, toscano e spagnolo, grazie alla collaborazione con l’associazione sarda «Itinera Romanica» e con la realtà spagnola «Amigos del Romanico»; il citato complesso di San Nicola ha rappresentato la cornice di numerosi eventi finalizzati a incrementare l’attenzione pubblica intorno a questo straordinario bene che necessita di urgenti interventi di recupero (queste azioni, oltre a convogliare a San Nicola un numero eccezionale di visite, hanno contribuito a raggiungere un risultato importantissimo: il 28 novembre il FAI ha annunciato lo stanziamento di un rilevante contributo destinato al restauro del soffitto della chiesa); il previsto restyling del volumetto Quattro chiese si è concretizzato nella pubblicazione di un’edizione aggiornata con l’inserimento di una scheda dedicata a Santa Caterina di Tremozia (l’edizione in lingua italiana è stata affiancata da una versione in lingua inglese, a beneficio dei turisti stranieri che sempre più spesso vengono in visita al Parco del Romanico).
Va poi segnalato che la Fondazione Lemine ha agevolato la costituzione dell’Associazione Lombarda Piccole Comunità con Grandi Patrimoni Culturali (destinata a confluire, insieme alle omologhe associazioni sarda, marchigiana, del Baden-Wuerttemberg, slovena e croata nel Gruppo Europeo di Coordinamento Territoriale «Small Communities with Great Cultural Heritage»), avente le medesime finalità statutarie, e che avrà la Fondazione stessa come principale referente per la promozione e la realizzazione di azioni di tutela e valorizzazione del proprio patrimonio culturale.
L’intento della Fondazione è dunque quello di non limitarsi alla salvaguardia dei beni immobili locali, ma di ampliare gradualmente la propria sfera di influenza a beneficio dei beni afferenti a enti dell’intera provincia bergamasca, della regione lombarda e, auspicabilmente, anche del territorio nazionale e di altri Paesi europei.