Chiesa di San Michele
Tavernola Bergamasca (BG)
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INTRO
Nella località di Cambianica, frazione di Tavernola sulla strada che collega Tavernola a Vigolo, troviamo un’altra importante testimonianza romanica: la chiesa di San Michele, localmente detta “San Michelone”.
italia romanica
Descrizione generale
Nella località di Cambianica, frazione di Tavernola sulla strada che collega Tavernola a Vigolo, troviamo un’altra importante testimonianza romanica: la chiesa di San Michele, localmente detta “San Michelone”. Ritenuta un piccolo gioiello romanico, è certamente una delle prime chiese della comunità tavernolese e, anche se la precisa datazione dell’edificio risulta difficile, si può porre presumibilmente la sua primitiva costruzione fra il XII e il XIII secolo.
Di piccole dimensioni (m 10,10×7,60 nei punti massimi) la chiesa presenta attualmente una pianta trapezoidale ad unica navata ed un esempio di facciata adiabasica, cioè l’ingresso non è posizionato classicamente nella facciata, ma sostituito da un’entrata laterale. Tale tipologia costruttiva, molto rara, è probabilmente legata sia alle scelte costruttive dettate dalla particolare conformazione del sito, sia alle influenze architettoniche di derivazione carolingia tipica delle zone alpine e pre-alpine. Chiaramente romanico-lombarda è la piccola abside rivolta ad est, la cui facciata, in pietra viva, è scandita da quattro monofore ed arricchita da lesene e archetti pensili, priva però di apparati decorativo-scultorei. Una particolare menzione va all’interessante ciclo di affreschi, diviso in due nuclei: l’uno sulla parete d’ingresso esterna e l’altro sulle pareti interne ed il catino absidale. Salvati nel 1985 da un restauro commissionato dall’Amministrazione Provinciale, gli affreschi interni alla chiesa (datati 1364) sono risultati essere il lavoro di una medesima maestranza, nominata convenzionalmente il Maestro di Tavernola-Cambianica, attivo presumibilmente tra il secondo e terzo quarto del XIV secolo nelle località bergamasche e bresciane. All’esterno, vi sono rispettivamente: S. Giorgio e la principessa, fortemente deturpato dall’apertura di una finestra, S. Cristoforo, S. Michelenell’atto di pesare le anime sopra il portale d’ingresso e la Madonna del Latte. Internamente, nel catino absidale, racchiuso in una mandorla iridata il Cristo Pantocratore, a lato su due ordini le raffigurazioni simboliche degli Evangelisti. Nel registro inferiore, tra le monofore, vengono rappresentati in ordine S. Lucia, Madonna col Bambino, Crocifisso con S. Giovanni e la Vergine e la Trinità, quest’ultima datata 1420. Sul pilastro destro dell’abside ancora una trecentesca Madonna col Bambino. A sinistra della parete d’ingresso, in due cornici floreali, sono rappresentati nell’una S. Antonio abate, S. Elena e S. Bartolomeo e nell’altra S. Anna, la Vergine bambina e S. Pietro. A destra dell’ingresso vi sono tracce di una Madonna in Trono con Bambino e in un riquadro S. Antonio abate e S. Maria Maddalena. Opposto all’entrata vi sono le raffigurazioni di S. Gottardo, S. Simonino da Trento, S. Antonio abate e S. Stefano datati però 1480. Attualmente la chiesa è di proprietà del Comune e, vincolata come monumento nazionale, è sottoposta al controllo della Sovrintendenza delle Belle Arti della Lombardia e viene utilizzata per incontri, come sala del commiato e per riti civili.