Sabato 7 settembre 2024, ore 18,00
Almenno San Bartolomeo, Corte di San Tomè
Mezzosoprano: Cinzia Picinali
Viola: Piera Candida Andrioletti
Vihuela: Maurizio Andrioletti
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Programma
Prima parte -“MusikderMinnesänger” (1190/1230)
Neidhartvon Reuental
Walther von derVogelweide
Oswald von Wolkenstein
Seconda parte -“Trovatori e trovieri”: la monodia Francese (XII sec.)
Jean Dubois
Pierre Certon
Terza Parte -“Guitarsongs and englishballads”: la monodia Inglese (1500 in poi)
John Dowland -The First and the Second book of songs
Anonymous authors-Lieder und balladen
Ingresso libero
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Tra il XI e il XIII secolo d.C. nelle corti aristocratiche francesi dell’alto Medioevo e poi in tutta Europa, si sviluppa il concetto letterario di “Amor cortese” che diverrà poi tema centrale nelle opere liriche. In questo contesto si affermano figure di poeti-musicisti chiamati “trovatori” nella Francia meridionale e “trovieri” nella zona a nord della Loira. Entrambe queste figure si dedicano a comporre in lingua d’oc e d’oil canzoni monodiche di gusto raffinato, che trattano gesta amorose e valorose azioni di battaglia. Le melodie sono solitamente cantate e suonate con strumenti a corda; in area tedesca i poeti-musicisti prendono il nome di “minnesänger” o “minnesinger”, e scrivono i loro componimenti in tedesco antico.
Attraverso i loro componimenti trovatori e trovieri esaltano le caratteristiche e le convenzioni proprie dell’Amor cortese fondate sulla considerazione della donna come essere superiore e irraggiungibile, che solo le parole di un poeta possono celebrare e corteggiare.
Le canzoni d’amore potevano essere pura poesia o assumere un carattere licenzioso, ma sempre nel rispetto di regole precise che ogni musicista doveva osservare.
Nella canzone, gli antichi ideali della cavalleria e della fedeltà assoluta al proprio feudatario divennero il modello su cui adattare tutti i rapporti; spesso al signore e al cavaliere fu affiancata la donna come amata e padrona. Tali componimenti d’amore sono altresì testimonianza di relazioni segrete e adultere, anche se considerate “finzioni” dal pubblico di corte. In questo contesto la donna è normalmente distante e non conosce il suo amante.
Molti di questi componimenti raggiunsero, grazie ai trovatori e trovieri francesi, una riconosciuta dignità artistica; da essi si sarebbero sviluppate in seguito forme musicali codificate tipiche della musica profana del Cinquecento.
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